Intervista ad Aurelio Porfiri
“𝐄𝐬𝐭𝐢𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞”, 𝐞𝐝𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐓𝐚𝐛𝐮𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐭𝐢, 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐦𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐨𝐜𝐜𝐚. 𝐂𝐞 𝐧𝐞 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞?
Il testo è stato ispirato dalle vicende del produttore americano Harvey Weinstein e vuole condannare le vere molestie ed abusi, come quelli di cui Weinstein si è reso protagonista, ma mettendo in guardia da rendere anche un semplice complimento ad una donna nella categoria della molestia o dell’abuso.
𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐠𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐫𝐢𝐟𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞 𝐬𝐮𝐥 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐖𝐞𝐢𝐧𝐬𝐭e𝐢𝐧?
Perché appunto mi sembra un caso significativo per riflettere su temi sociali e culturali così importanti e che riguardano i rapporti tra i sessi.
𝐃𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐯𝐢𝐯𝐞 𝐚𝐝𝐞𝐬𝐬𝐨?
Sono via da circa un anno e vivo a Hong Kong ma dovrei rientrare presto.
𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐂𝐚𝐭𝐭𝐨𝐥𝐢𝐜𝐚?
Sono un cattolico, pure se con i miei limiti e con la lotta quotidiana con i miei peccati.
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐟𝐚 𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐞 “𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐬𝐢”?
La musica sacra è la mia vocazione specifica e l’interesse per la Cina deriva da motivazioni personali che si sono trasformate in forti interessi culturali.
𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐕𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐧𝐚 𝐜’𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐚𝐥𝐦𝐚 𝐚𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞?
Il titolo riferiva di una situazione esistente a Hong Kong alcuni anni fa e non solo al rapporto tra Cina e Vaticano.
𝐂𝐡𝐞 𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐡𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐚 𝐂𝐡𝐢𝐞𝐬𝐚 𝐎𝐫𝐭𝐨𝐝𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐞 𝐥𝐚 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐢𝐚?
Credo sia un rapporto molto stretto, direi organico.
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞 𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨, 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐯𝐞𝐝𝐞 𝐞 𝐠𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥’𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚 𝐬𝐭𝐚 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐧𝐝𝐨?
Un momento molto difficile perché siamo dentro una lunga decadenza che non accenna a risolversi.
𝐈𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐭𝐡𝐞 𝐕𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚𝐧 𝐥𝐨 𝐡𝐚 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝟏𝟎 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟏. 𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞?
Immagino per le mie attività nel campo musicale e della scrittura.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐞 𝐬𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐞𝐬𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞?
L’Italia esercita sempre una forte attrattiva su tutti per la sua grande cultura e bellezza
e anche Hong Kong in questo non fa eccezione.
𝐐𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐩𝐨𝐞𝐭𝐢 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐬𝐢 𝐚𝐦𝐦𝐢𝐫𝐚 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞?
Ce ne sono veramente molti, direi quelli della dinastia Tang.
𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐢𝐥 “𝐒𝐞𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐢𝐬𝐦𝐨” 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐨𝐥𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐨𝐜𝐜𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞?
Perché il secolarismo mina alla radice lo sviluppo del cattolicesimo.
𝐇𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐞?
Ne ho scritte pure troppe, anche in varie lingue.
𝐀𝐦𝐦𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐢𝐠𝐧𝐨𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐞𝐭𝐚, 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐚 𝐦𝐞 𝐞 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐚̀ 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐥𝐦𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐚𝐜𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧 𝐬𝐮𝐨 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐞?
C’è solo un libricino di poesie in vendita su Amazon ma non mi definisco un poeta, solo uno a cui piace scrivere poesie. E sto per completare la mia prima poesia in cinese!
𝐀 𝐜𝐡𝐢 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚?
A tutti coloro che amano la lettura.